giovedì 8 marzo 2012

"...ma cos'hai nella testa, le scimmie urlatrici?!..."

Screaming Monkeys: Earthquake (copertina alternativa dell'EP)
Quanti di noi avranno riso di brutto alla filosofica questione, del titolo di cui sopra, sparata nel quasi-capolavoro firmato Aldo Giovanni e Giacomo, Chiedimi se sono felice?
Bhè, ad ascoltare il disco delle Screaming Monkeys si ride poco, al massimo si sorride di compiacimento.
Sopratutto se si è pratesi (per gli ignoranti -cioè che ignorano- sempre per citare Aldo Giovanni e Giacomo, abitanti della città Prato) come loro.
E per quale diavolo di motivo dovremmo compiacerci all'ascolto del loro primo EP Earthquake?

Perché è il loro primo contatto ufficiale con la critica del pubblico e perché ci sanno fare, è semplice.

Adesso mi trovo molto in difficoltà a recensire questa loro piccola gemma, in quanto poco esperto del loro  genere musicale (a mio giudizio, tra l'altro, assolutamente indefinibile nel caso delle Screamin'), però tenterò  lo stesso.

Sono underground e su questo non ci piove.


Sono potenti e su questo non ci piove.

Ci offrono uno stile variegato, giusto mix di tutte sfumature musicali provenienti dai vari componenti del gruppo, che arricchisce la produzione rendendola molto più di un semplice EP.
Non faccio analogie e comparazioni con altre band perché, come già detto, da vero ignorante in materia, rischierei di non rendere giustizia al nostre Scimmie nazionali.
Abraham Terniers: Il banchetto delle scimmie
La coppia vocale Clean-Growl (una nota di merito a quest'ultima che a mio giudizio riesce a distinguersi addiriuttura all'interno dell'universo Growl, dando alla sua tessitura un tocco schizofrenico veramente azzeccato) suona veramente funzionale (anche se migliorabile a mio giudizio).


La parte strumentale è, in più, veramente curata, aggressiva al punto giusto e di fondamentale importanza nel dotare il gruppo di quella individualità che, come già detto, li caratterizza; unica pecca credo sia la parte di basso che appare messa in secondo piano dalla produzione, ma può darsi sia solo una mia impressione.
Veramente gustosi gli assoli di chitarra, nient'altro d'aggiungere.

Altro aspetto che ho molto apprezzato è la volontà di divertirsi, o meglio di fare i cazzoni (sopratutto conoscendo di persona i componenti del gruppo), che si denota in ognuna delle canzoni (il lalalalalalalalala a chiusura della prima vera canzone -non considerando l'ermetico intro- ne è la più chiara dimostrazione).

Siamo di fronte ad una band che spero continuerà su questa linea la propria produzione musicale, perché molto dotata, perché decisa a distinguersi e perché capace di farlo.

E' proprio vero che si è seri solo nel momento in cui si sa ridere.

O urlare, proprio come una scimmia.


Non per niente mi è sembrato veramente azzeccato il quadro del pittore fiammingo Abraham Terniers in cui le scimmie sono rappresentate nel tentativo di emulare l'uomo nelle sue azioni più animalesche (o forse, a questo punto, è il contrario, è l'uomo che imita le scimmie).

il barbone del vicolo accanto

p.s.: inutile dire che siete obbligati a visitare il loro Myspace e chiedere la loro amicizia su Facebook.


p.s.2: per un certo recensore che mi ha preceduto nella loro valutazione: dove cavolo ce l'hai visto un rimando a Jon Bon Jovi nella loro musica?!?! Ma che c'hai nella testa, le scimmie urlatrici?

1 commento:

  1. Ah già dimenticavo un altro aspetto importantissimo di questo lavoro; l'artwork. Una nota di merito per l'artista che l'ha prodotto e per la mente che l'ha ideato. Riesce ad esprimere tutte le caratteriste del gruppo in una sola immagine, un lavoro tutt'altro che immediato. Ragazzi, di produzioni del genere se ne vede ormai poche oggi giorno. Un motivo in più per buttare un occhio al loro myspace. il barbone del vicolo accanto

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