domenica 4 novembre 2012

Toscana, terra epica: (nuovamente) capitolo I

Dark quarterer: XXV Anniversary
Dopo venticinque anni siamo nuovamente ad un Capitolo Primo per i Dark Quarterer, band O.C.G. di Piombino e vi posso assicurare che in pochi possono vantare un tale Elisir di lunga vita.

Dopo un quarto di secolo ci ripropongono il loro primo e forse più grande capolavoro (per svariati motivi che potrete tranquillamente ritrovare nel primo post di questa, spero lunga rassegna di Toscana, terra epica) in una veste completamente nuova.
Sì, perché anche gli Assassini si rinnovano ed una calzamaglia alla Diabolik non va più tanto di moda.

Ci troviamo di fronte ad uno Squartatore dotato di due accette appena affilate (l'usurato e sperimentato basso di Gianni e la fresca e ben oliata chitarra di Francesco), una mazza ferrata di sacra lega multipla (le pelli da guerra di Paolo) e di una degna colonna sonora (le tastiere proggeggianti di Francesco) per i suoi crimini più efferati (che per inciso sono quelli di averci fatto innamorare ancora una volta della loro musica sopraffina)

Ma partiamo dall'inizio: il cd ripropone la stessa scaletta già registrata nel lontano '86 dal gruppo ( allora con un componente in meno, il tastierista) e fin qui niente di nuovo...apparentemente. Non so come, e spero che  questi alchimisti musicali abbiano una spiegazione razionale, ma è come se si stesse ascoltando un nuovo cd, e quando dico nuovo, intendo proprio NUOVO.

La storia in musica del leggendario Pianista dalle mani infuocate, ti pervade sin dall'intro intro ispirato alla Sonata al Chiaro di Luna di Beethoven e suonata magistralmente al piano da un Francesco Longhi in gran forma ed ancora più Prog che mai, la voce stentorea e sempre più epica di Gianni Nepi narra tragicamente le sorti del Colosso d'Argilla, Paolo "Nipa" Ninci amoreggia con la sua batteria regalandoci ritmi dei più disparati e tenendoci quindi l'Agguato che tutti speravamo, mentre Francesco Sozzi sferra stilettate alla velocità della luce con la sua sei corde impersonando per più di una volta il leggiadro incedere del Killer Ombroso.

L'ancestrale musica incontra la razionale modernità in una spirale magica di note e pause sussurrate, vocalizzi  tombali, liberando tutta la magia tenuta racchiusa in questi lunghi venticinque anni; si giunge così alla fine del platter con il binomio che a mio giudizio dipinge meglio l'immensa personalità della band: The Entity e Dark Quarterer.

Lunga vita ai Dark Quarterer e che la musica continui ad ispirarvi.

il barbone del vicolo accanto

p.s.: un ulteriore appunto per l'artwork che per l'occasione viene riproposto in una nuova veste; non più solo il misterioso volto, ma il dipinto completo dal quale venne a suo tempo L'indifferenza. Quando si dice l'arte a 360°...



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